Dal microcosmo pordenonese alla metamorfosi della Turchia verso un regime autoritario, dal riscaldamento del pianeta alle grandi migrazioni dei popoli in arrivo nelle nostre città: su questi temi si è snodata la quinta edizione de “Il dialogo creativo”, in un alternarsi continuo tra locale e globale, seguendo il filo conduttore del legame tra territorio, ambiente e migrazioni.

Ha dato avvio alla rassegna, lo scorso 4 febbraio 2017, la dettagliata relazione dell’architetto Moreno Baccichet sulle tecniche con cui si può vincere lo spaesamento e lo sradicamento delle persone rispetto al territorio abitato, con l’obiettivo di formare cittadinanza. Assieme a lui, è intervenuto Daniel Cicuttin, presidente del circolo culturale argentino “El Fogon”, che ha portato il punto di vista di chi, da migrante, inevitabilmente prova spaesamento rispetto al suo luogo di origine, nel paese di arrivo. Iniziative di riappropriazione dello spazio pubblico possono essere luoghi di incontro anche tra persone di origini e culture diverse.

La trasformazione della Turchia negli ultimi quindici anni è stata al centro del secondo appuntamento, sabato 11 febbraio. La giornalista Marta Ottaviani, una dei maggiori esperti di Turchia in Italia, ha presentato il suo ultimo libro, Il Reis. Come Erdogan ha cambiato la Turchia, Texus Edizioni, 2016. L’ascesa politica e la svolta autoritaria dell’attuale presidente della Repubblica, Erdogan, hanno profondamente trasformato questo paese musulmano, ma con istituzioni laiche, alleato storico dell’Occidente e candidato all’ingresso nell’Unione Europea, che oggi è diventato un esempio per l’affermazione dell’islam politico e di regime autoritario in Medioriente. Al mattino, Marta Ottaviani ha incontrato tre classi delle scuole superiori di Pordenone.

Sabato 18 febbraio, la rassegna è proseguita con un dialogo tra lo scrittore Bruno Arpaia, autore di Qualcosa, là fuori, Guanda, 2016, e il direttore dell’Osmer Stefano Micheletti. Nel suo ultimo romanzo, il primo del genere climate-fiction in Italia, Bruno Arpaia ricostruisce un mondo stravolto dal cambiamento climatico, pieno di disperati che cercano la salvezza in Scandinavia, dove l’ambiente è ancora favorevole agli insediamenti umani. Dalla finzione alla realtà, Stefano Micheletti ha presentato con estrema chiarezza e lucidità i dati sul cambiamento climatico in Friuli Venezia Giulia. È emersa con grande evidenza la necessità di agire da subito con interventi di mitigazione, mentre nel mondo milioni di persone sono già in fuga da luoghi non più abitabili, sono i cosiddetti “migranti ambientali”.

Le immagini e testimonianze dell’accoglienza dei richiedenti asilo al CARA di Gradisca d’Isonzo hanno concluso la rassegna a Porcia, mercoledì 22 febbraio. A partire dal videoreportage ColOURs, realizzato da Elisa Cozzarini, giornalista e curatrice de “Il dialogo creativo”, per Legambiente FVG, il pubblico ha potuto conoscere il volto, le voci, il tempo sospeso dei richiedenti asilo del CARA di Gradisca d’Isonzo, ex CIE. A portare il punto di vista del Comune di Gradisca è stata l’assessora Francesca Colombi, anima del progetto ColOURs, realizzato in rete con diverse realtà della società civile, per rispondere alla presenza di un grande centro di accoglienza sul territorio comunale, con attenzione a chi accoglie e chi è ospite. Il racconto del mediatore afgano Mujahid Khan, anche lui un tempo profugo e richiedente asilo, ha emozionato il pubblico, non abituato a un confronto diretto con persone che i media presentano in maniera distacca e anonima, spesso non rivelandone il volto umano. È proprio questa la mission del progetto “Il dialogo creativo”, non solo promuovere approfondimenti culturali, ma creare occasioni di incontro e scambio diretto, dialogo appunto, tra le persone.

A promuovere l’iniziativa è l’Associazione per il commercio equo e solidale L’Altrametà di Pordenone, con la collaborazione del Centro Servizi per il Volontariato del Friuli Venezia Giulia e con la partecipazione di Voce Donna, il Comune di Porcia, il Comitato per l’Unicef di Pordenone, la Cooperativa sociale Itaca, i circoli Legambiente di Montereale Valcellina e Monfalcone e Kibumbu ONLUS.