Sette eventi, in diversi comuni della regione, hanno composto in un programma variegato il calendario di anteprime della sesta edizione della rassegna culturale “Il dialogo creativo”.

Il primo, a Pordenone, ha dato avvio a un percorso didattico sul paesaggio come mediatore interculturale con insegnanti ed educatori. A condurre l’incontro, mercoledì 18 ottobre presso l’ex sede della cooperativa Itaca in Via San Francesco, è stata Alessia De Nardi, ricercatrice dell’Università di Padova, che ha fornito un inquadramento teorico sull’educazione al paesaggio in chiave interculturale e illustrato le metodologie operative e i possibili percorsi da sviluppare nelle classi e con gruppi informali. L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con il Dipartimento di Scienze storiche, Geografiche e dell’Antichità (DiSSGeA) dell’Università degli Studi di Padova.

Alessandra Gabelli introduce l’incontro con gli insegnanti ed educatori

Venerdì 20 ottobre alle 20:30, al Circolo Arci Tina Merlin di Montereale Valcellina, una cena a base di cous cous è stata l’occasione di incontrare la comunità tuareg, la più numerosa d’Europa, che da molti anni è presente nella provincia di Pordenone. Il ricavato della serata è andato a un progetto di cooperazione con il Niger dell’associazione Il mondo tuareg onlus. A seguire, è intervenuto Ibrahim Kane Annour, autore, con Elisa Cozzarini, del libro “Il deserto negli occhi”, accompagnato da immagini e musica del Sahara.

Mercoledì 25 ottobre “Il dialogo creativo” ha proposto un doppio appuntamento con la storia, per andare alle origini del razzismo nel nostro paese, assieme al sociologo Mauro Valeri, che da anni si occupa di raccontare la storia, ancora poco conosciuta, degli italiani neri e meticci. È una storia che obbliga a una riflessione sulle radici multietniche del nostro paese e sulle discriminazioni di cui queste persone sono state vittime. A Porcia, presso il Casello di Guardia, Valeri ha presentato il suo ultimo libro: Il generale nero. Domenico Mondelli: bersagliere, aviatore e ardito. (Odradek edizioni, 2016). Domenico Mondelli, nato in Abissinia, è stato il primo aviatore al mondo con la pelle nera, primato che però l’Italia non ha mai voluto rivendicare.

La sera, presso e in collaborazione con Cinemazero, è seguita la proiezione del documentario Il pugile del duce (Istituto Luce, 2017, 65 min). Il film racconta l’incredibile storia di Leone Jacovacci, pugile mulatto italiano, tecnicamente perfetto, agile, intelligente e potente. La sera del 24 giugno 1928, allo stadio nazionale di Roma, divenne campione europeo dei pesi medi, in un’epoca in cui il pugilato era lo sport per eccellenza. Ma Leone aveva il “difetto” di essere nero e, dopo l’incontro, il duce fece manomettere il filmato e lo cancellò dalla storia. La sua vicenda è stata ricostruita da Mauro Valeri in un libro da cui è tratto il documentario.

Ancora a Pordenone, venerdì 10 novembre in Biblioteca civica il giornalista di VICE Italia Leonardo Bianchi, autore del libro La Gente. Viaggio nell’Italia del risentimento (mimimum fax, 2017) ha conversato con il grafico e disegnatore satirico pordenonese Marco Tonus. Nel suo libro inchiesta Bianchi analizza il fenomeno del “gentismo”: un reportage unico nel suo genere, con le storie i protagonisti dell’Italia contemporanea – un paese che vive un presente impazzito, popolato da milioni di persone che hanno abbandonato il principio di realtà e inseguono i loro incubi privati.

Leonardo Bianchi presenta “La Gente” a Pordenone con Marco Tonus

Sabato 18 novembre al Teatro di Dardago è stato proiettato il documentario Il murràn. Masaai in the Alps, 2015, di Sandro Bozzolo. Al centro del film è l’incontro tra due pastore, Leah, una ragazza Maasai del Kenya, e Silvia, piemontese, sui pascoli delle Alpi marittime. Due donne all’apparenza lontanissime tra loro, diverse per il colore della pelle, per età, lingua e cultura, vivono la stagione dell’alpeggio insieme, condividendo il lavoro e la propria storia personale. Due modi di vita che si ritrovano  accomunati dalla necessità di fare scelte decisive.

Anilda Ibrahimi e Antonio Caiazza ospiti a Udine in occasione dei 105 anni dell’indipendenza dell’Albania

Le anteprime si sono chiuse a Udine, con una riflessione sull’Albania contemporanea e sui legami spezzati dalla Storia, assieme a due ospiti d’eccezione: la scrittrice Anilda Ibrahimi, nata a Valona nel 1972 e immigrata in Italia nel 1997, e il giornalista RAI Antonio Caiazza, uno dei maggiori esperti di Albania nel nostro Paese. L’appuntamento, organizzato in collaborazione con l’associazione italo-albanese Insieme è stata l’occasione per unirsi ai festeggiamento della comunità per l’Indipendenza dell’Albania.

Le iniziative de Il dialogo creativo sono sostenute dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, in rete con il Comune di Budoia e di Porcia, Cinemazero, la Cooperativa Itaca, il Circolo della stampa di Pordenone, il Comitato per l’Unicef di Pordenone, il Circolo Legambiente di Pordenone, il Circolo Arci Tina Merlin di Montereale Valcellina, l’Associazione italo-albanese Insieme, Il mondo tuareg, Kibumbu, Voce Donna, Roi onlus e l’Istituto comprensivo di Fontanafredda. Quest’anno, inoltre, è doppia la collaborazione accademica, oltre che con l’Ateneo di Padova, anche con l’Università di Nova Gorica in Slovenia.