Ha attraversato i confini, anche quest’anno, la rassegna “Il dialogo creativo” e, ancora una volta, ha provato a offrire spunti sull’attualità, dalla leggerezza delle contaminazioni musicali tra Italia e Senegal al dramma dell’invasione dell’Ucraina. Dall’incredibile storia personale di una ragazza italiana dalle radici nigeriane, Sabrina, a una panoramica sulla nostra epoca, che sembra essere diventata “l’età dei rifugiati”, assieme all’antropologa Barbara Sorgoni

La decima edizione della rassegna si è aperta venerdì 4 novembre 2022 con un viaggio musicale tra Senegal e Italia. A Cinemazero, nell’ambito della rassegna cinematografica “Gli Occhi dell’Africa”,  la regista Giulia Rosco e l’autrice Jennifer Caodaglio hanno presentato il documentario Feneen – scenari di cultura urbana tra le periferie di Dakar (Senegal 2022, 60’), italiano e francese, con sottotitoli in italiano. Feneen è un viaggio nella realtà urbana musicale contemporanea senegalese, un racconto nato dall’incontro tra il producer italiano Frank Sativa e i rapper Leuz Diwane G, senegalese, e F.U.L.A., italo-senegalese. Il documentario traccia un ritratto complesso e inaspettato del movimento culturale urbano di Dakar, contesto imprescindibile per lo sviluppo di una coscienza civica critica e consapevole tra i giovani, ma anche terreno estremamente fertile di concrete opportunità di impiego all’interno di un’industria nascente.

Durante il secondo appuntamento, sabato 12 novembre in Biblioteca civica, Sala “Teresina Degan”, la poetessa Alexandra Petrova e Viktoriya Skyba, presidente dell’associazione culturale Ucraina – Friuli hanno portato il loro punto di vista sulla terribile invasione dell’Ucraina. L’incontro è stato introdotto da un videomessaggio speciale di Nello Scavo, inviato di guerra per Avvenire, autore di “Kiev”, Garzanti 2022. Victoryia Skuba ha raccontato il grande impegno per la raccolta degli aiuti umanitari, sin dall’inizio dell’invasione di Putin. Accanto a lei è intervenuta la poetessa e scrittrice russa Alexandra Petrova, in Italia da molti anni. «Non ci sono scuse per questa guerra, che non è solo un’onta indelebile per tutti i cittadini russi, compresi quelli che vi si oppongono, ma lo è anche per le persone che, se pur vivono all’estero da decenni, continuano a parlare e scrivere nella loro madrelingua», queste le parole di Petrova.

Sabato 19 novembre 2022 in Biblioteca civica, Sala “Teresina Degan”, la giovane scrittrice afro-discendente Sabrina Efionayi ha presentato Addio, a domani Einaudi 2022, libro che racconta la sua incredibile storia vera. Giovane napoletana di origine africana, Sabrina decide di raccontarsi nel testo, di aprire i cassetti della memoria e di portare alla luce la sua storia, di una ragazza con due madri. La prima madre si chiama Gladys, è nata in Nigeria, è venuta in Italia in cerca di un futuro migliore ed è finita a vendere il proprio corpo. L’altra, Antonietta, è napoletana. A separare le case in cui abitavano, una strada di Castel Volturno: un giorno Gladys l’ha attraversata e ha messo in braccio ad Antonietta la figlia appena nata, Sabrina, chiedendole di occuparsi di lei, di crescerla al posto suo.

Sabato 3 dicembre 2022 la rassegna è conclusa alla ex Tipografia Savio in via Torricella, con l’incontro con Barbara Sorgoni (in videocollegamento), autrice del saggio Antropologia delle migrazioni, Carocci, 2022. Il Novecento è stato spesso definito l’età dei rifugiati. Ma chi sono i rifugiati? Più precisamente, come si diventa rifugiati o, al contrario, “clandestini”? E che cosa distingue i migranti di ieri dai rifugiati di oggi? Adottando una prospettiva antropologica e ricorrendo alle tante ricerche etnografiche già prodotte sul tema delle migrazioni forzate, nel Sud e nel Nord del mondo, il volume riflette sulla legittimità di mantenere separate le presunte tipologie di spostamento (regolari/illegali, volontarie/forzate, economiche/politiche), sugli effetti che queste distinzioni esercitano sulla nostra comprensione della realtà e, soprattutto, sull’impatto che hanno nella vita di chi migra e in quella di chi resta.

Il dialogo creativo è un progetto de L’Altrametà, realizzato con il sostegno del Comune di Pordenone in collaborazione con Gli occhi dell’Africa, Cinemazero e Voce Donna Onlus