Edizione 2013

I EDIZIONE:

UN LABORATORIO CREATIVO PER LA PARTECIPAZIONE

Incontri, musica, mostre e proiezioni sono stati gli ingredienti della prima edizione de Il dialogo creativo.

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La rassegna, dal 2 al 23 febbraio 2013, in Biblioteca civica a Pordenone, si è aperta sabato 2 febbraio con l’inaugurazione della mostra di foto e testi “Di madre in figlia” di Elisa Cozzarini, realizzata grazie al contributo dell’Unione delle comunità e associazioni di immigrati (UCAI) della provincia di Udine. La mostra, attraverso immagini e parole, racconta il diverso punto di vista di undici madri e figlie di origine straniera sull’Italia. Sono ritratti di famiglia, al femminile, perché l’immigrazione in Italia cambia volto, diventa un fenomeno stabile, proprio con l’arrivo delle donne e il radicamento sul territorio.

L’inaugurazione è stata accompagnata dall’intrattenimento musicale a cura del compositore Aulon Naçi, di nazionalità albanese e laureato al Conservatorio Tomadini di Udine.

Giovedì 7 febbraio 2013 il regista udinese Massimo Garlatti Costa, con esperienze in Rai e alla Bbc, ha presentato il suo progetto: “Nuovi italiani, cartoline dall’Italia”, dodici video-pillole che in soli tre minuti narrano storie di immigrati che hanno trovato la loro strada in Friuli. Il 14 febbraio, per San Valentino, si è parlato di “amori interculturali” con lo scrittore e psicanalista Luigi Ballerini, autore di Non chiamarmi Cina!. Il libro, edito da Giunti nel 2012, narra l’amore tra due adolescenti, Toto e Rossana, lui italiano, lei milanese con genitori cinesi. La storia è ispirata a fatti realmente accaduti, in cui i contrasti di un’età difficile si aggiungono a quelli di due culture diverse. Ballerini ha incontrato gli studenti delle scuole superiori presso l’Aula magna Centro studi, per un confronto sull’espressione dei sentimenti nell’era dei social network.

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Arte e poesia sono state al centro dell’incontro dal titolo “Scrivere altrove”, giovedì 21 febbraio 2013, con le scrittrici Mah Aissata Fofana, maliana, e Natalia Bondarenko, di origine ucraina. Hanno parlato del significato profondo dell’espressione scritta, in una lingua diversa da quella materna. Fofana si è laureata a Trieste, presso la Scuola per Interpreti e Traduttori e ha pubblicato il vocabolario italiano-bambara, una delle lingue più diffuse dell’Africa occidentale. Natalia Bondarenko vive in Italia dal 1990, dopo essersi laureata all’Accademia della Musica di Minsk. Talento artistico poliedrico, scrive, dipinge e fotografa. In Sala “Degan”, durante gli incontri della rassegna, è esposta una mostra d’arte di Bondarenko.

Ha chiuso la rassegna, sabato 23 febbraio 2013, un incontro con Stefano Allievi, sociologo dell’Università di Padova, sul futuro della loro città, Pordenone, in un contesto di pluralismo culturale e religioso.